Rodari’s stories cross Italy far and wide, taking us from north to south and vice versa on a fantasy ride. They are a wonderful way to meet the big cities, the small villages, the high mountains, the lakes and the rivers that give life to our geography. Here is a map that contains a first taste: moving from one pin to another you will discover some of the places that populate many of its stories. Not all of them, of course, because they are almost a thousand! Those who want to know them from the first to the last can download here the complete list, and for those who want to bring with them a collection of the most famous, there is the book Viaggio in Italia.


GEOGRAPHY
Gianni Rodary's Italy

BIELLA
Pulcinella andava a Biella,
montò sopra una carrozzella,
e se il cavallo era attaccato
certo a quest’ora era arrivato.
da I viaggi di Pulcinella
in Filastrocche in cielo e in terra
CASTELLAMARE DI STABIA
I marziani e le autorità si trasferiscono alla Farnesina.
I dischi volanti vengono presi in consegna da un posteggiatore abusivo, oriundo di Castellammare di Stabia.
da Crunch! Scrash! ovvero Arrivano i Marziani
in Novelle fatte a macchina
TORINO
E il sole di Torino,
è lo stesso di Pechino,
o è un sole… cugino?
da Due domande per ridere e una sul serio
in Filastrocche lunghe e corte
GENOVA
A Genova di notte,
una sirena ha chiamato:
parte la bella nave
che l’ancora ha salpato.
da Genova
in Filastrocche per tutto l’anno
MILANO
Una volta il semaforo che sta a Milano in piazza del Duomo fece una stranezza. Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi. – Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo? Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l’insolito segnale blu, di un blu che così blu il cielo di Milano non era stato mai.
da Il semaforo blu
in Favole al telefono
BOLZANO
Chissà, chissà se la luna di Milano
è la stessa che c’è a Bolzano
e a Santa Marinella
o è soltanto... sua sorella?
da Due domande per ridere e una sul serio
in Filastrocche lunghe e corte
COMO
Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.
da Como nel comò
in Filastrocche in cielo e in terra
VENEZIA
A Venezia un signore
è diventato un pesce.
Un altro signore prova,
però non gli riesce.
da Il signore di Venezia
in Filastrocche in cielo e in terra
TRIESTE
È facile incontrare a Trieste, negli uffici delle compagnie di navigazione, certi signori piccoli e secchi che passano la vita a incolonnare cifre e a tenere in ordine la corrispondenza con Nuova York, Sidney, Liverpool, Odessa, Singapore.
da La bora e il ragioniere
in Il libro degli errori
L'AQUILA
Devi andare all’Aquila, – gli disse la vecchietta, – là troverai la fontana delle novantanove cannelle: conta le cannelle, torna a dirmi quante sono, e ti farò contento.
da Il pastore e la fontana
in Venti storie più una
PESCARA
Girotondo degli italiani,
milanesi o siciliani,
di Avellino o di Pescara:
non c’è terrone né polentone,
siamo tutti d’una nazione.
Dalle Alpi fino allo Stretto
siamo una squadra da scudetto,
ma se d’accordo non si va
in serie B si finirà.
da Perché i settentrionali chiamano i meridionali col soprannome di «terroni»?
in Il libro dei perché
BARI
Non c’era piú né il cioccolato né la strada.
– Dove siamo? – domandò il primo.
– Non siamo a Bari, – disse il secondo.
da La strada di cioccolato
in Favole al telefono (presente anche in Fra i banchi)
RIVISONDOLI
Le due sorelle hanno un negozio di scope. Ci si servono tutte le Befane del paese: la Befana di Omegna, la Befana di Reggio Emilia, quella di Rivisondoli, eccetera.
da Trattato della Befana
in Novelle fatte a macchina
SCANNO
Ho conosciuto un tale,
di Voghera o di Scanno,
che voleva fare ai gatti
gli auguri di Capodanno.
da Buon anno ai gatti
in Filastrocche in cielo e in terra (presente anche in Gli affari del signor Gatto)
POTENZA
E' gelata la coda
di un asino a Potenza.
da Fa freddo
in Filastrocche in cielo e in terra
ORIOLO
Conosco, – dissi, – un diplomatico americano che ha una casa per la domenica a Oriolo. Gli chiederemo un appuntamento.
da L'affare del secolo
in Il gioco dei quattro cantoni
REGGIO CALABRIA
E a Reggio Calabria, questo è il bello,
anche i treni vanno in battello!
da Seimila treni
in Filastrocche lunghe e corte
AVELLINO
Pesce, pesciolino, vieni da Robertino... Pesce, pesciolino, vieni da Gennarino... vieni da Ernestino... da Goffredino... da Giocondino... da Caterino... da Teresino... da Avellino... dalla battaglia di Borodino...
da Il pescatore di ponte Garibaldi
in Novelle fatte a macchina
BENEVENTO
Giudicate voi stessi. Sono tornato in vita una settimana fa, dalle parti di Benevento. Per prima cosa sono stato arrestato e messo in prigione, perché il mio costume «turbava l’ordine pubblico». Pensavano che mi fossi mascherato. E non era Carnevale.
da Mago Bireno
in Fra i banchi (presente anche in Fiabe e Fantafiabe)
CAPRI
Fa’ cosí: apri una tabaccheria a Capri. Magnifica isola. Tempo buono tutto l’anno. Ci vanno molti forestieri e tutti comprano almeno una cartolina e il francobollo per spedirla.
in Gli affari del signor Gatto
NAPOLI
A Napoli c’è il Vesuvio.
Una volta fumava.
Gli veniva la tosse.
da Il Vesuvio con la tosse
in Fra i banchi (presente anche in Il secondo libro delle filastrocche)
BOLOGNA
Una volta, a Bologna, fecero un palazzo di gelato proprio sulla Piazza Maggiore, e i bambini venivano di lontano a dargli una leccatina.
da Il palazzo di gelato
in Favole al telefono
CESENATICO
Ma appena l’ometto cominciò a far girare la giostra, che meraviglia: il vecchio signore si trovò in un attimo all’altezza del grattacielo di Cesenatico, e il suo cavalluccio galoppava nell’aria, puntando dritto il muso verso le nuvole.
da La giostra di Cesenatico
in Favole al telefono
CARPI
Il commendator Mambretti è il padrone di una fabbrica di accessori per cavatappi a Carpi, in provincia di Modena. Egli possiede trenta automobili e trenta capelli. – Quante automobili, – dice la gente. – Che pochi capelli, – sospira il commendator Mambretti. Non si sa perché: in fin dei conti, trenta è uguale a trenta, no?
da Crunch! Scrash! ovvero Arrivano i Marziani
in Novelle fatte a macchina
MODENA
Andando per la strada
da Modena al Circeo,
appena incontrava un micio
gli faceva: – Maramèo!
da Buon anno ai gatti
in Filastrocche in cielo e in terra (presente anche in Gli affari del signor Gatto)
PIACENZA
A Piacenza attraversano il Po
senza bagnarsi nemmeno un po’.
da Seimila treni
in Filastrocche lunghe e corte
DOLOMITI
Mandavo la voce in direzione delle stelle, per essere sicuro di non causare danno alle persone e alle cose. Si udí, di quando in quando, un boato lontano. Ma solo il giorno dopo si seppe che cosa era accaduto…
– Per carità, che cosa?
– Le Dolomiti, amico mio.
da Il tenore proibito
in Il libro degli errori
UDINE
Il primo che si sveglia
farà la penitenza:
andrà su una gamba sola
da Udine a Potenza.
da Il re delle marmotte
in Filastrocche in cielo e in terra
CIVITAVECCHIA
Anche gli altri viaggiatori alzarono gli occhi dal giornale, e le proteste diventarono un coro tempestoso:
– Ma di qui si va a Civitavecchia!
– Che fa il conducente?
– È impazzito, legatelo!
da Il filobus numero 75
in Favole al telefono
OSTIA
A pochi chilometri da Roma c’è la spiaggia di Ostia, e i romani d’estate ci vanno a migliaia di migliaia, sulla spiaggia non resta nemmeno lo spazio per scavare una buca con la paletta, e chi arriva ultimo non sa dove piantare l’ombrellone.
da Sulla spiaggia di Ostia
in Favole al telefono
ROMA
Se ci fosse una Roma di gelato:
il Campidoglio al pistacchio,
il Pantheon al limone,
il Colosseo al cioccolato…
Se ci fosse una Roma per giocare:
il Cupolone
per andarci in giostra,
gli obelischi per farci l’altalena,
per fare a guardie e ladri
piazza Navona e piazza di Siena.
da Se ci fosse…
in Il secondo libro delle filastrocche
SPERLONGA
Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla. Fortuna che l’estate prima, a Sperlonga, aveva imparato a fare la rana.
da Alice Cascherina
in Fra i banchi
BORDIGHERA
«Eliso segnalato a Bordighera travestito da pensionato delle Ferrovie stop Nota motocicletta camuffata da piantagione di garofani»
da Il motociclista innamorato
in Novelle fatte a macchina
CHIAVARI
Guardi, qui c’è una petizione degli abitanti di Chiavari, che le offrono una villa al mare.
da L’Acca in fuga
in Il libro degli errori
SANREMO
Protesto! State usando armi sleali e proibite dalla convenzione di Sanremo! State facendo ricorso all’ipnotismo! Io e i miei uomini non riusciamo piú a pronunciare quella parola di quattro lettere che comincia per «a», finisce per «or», ma non è né «ascensor» né «aromatizzator». Se non la smettete, farò bombardare la villa con quarantotto pianoforti a coda.
da La guerra dei poeti (con molte rime in «or»)
in Novelle fatte a macchina
BUSTO ARSIZIO
Per esempio: «A Busto Arsizio cadde ier la prima nave». Fatto strano, e pure grave, perché a Busto il mar non c’è.
da Il refuso
in Filastrocche per tutto l’anno
GAVIRATE
A Gavirate, una volta, c’era una donnina che passava le giornate a contare gli starnuti della gente, poi riferiva alle amiche i risultati dei suoi calcoli e tutte insieme ci facevano sopra grandi chiacchiere.
da La donnina che contava gli starnuti
in Favole al telefono
VIGEVANO
Gli esperti buoni sostengono che la Befana di Vigevano, contemplando tutte quelle belle scarpe, di tutte le misure, pensa alla gente che va scalza e si commuove. Allora riprende il suo carico e torna a fare il giro del mondo per regalare le scarpe a tante povere donne.
da Trattato della Befana
in Novelle fatte a macchina
ASCOLI PICENO
- Le capita mai di passare per Ascoli Piceno?
– Raramente, purtroppo. Ci sono stato, è una bellissima città, ma un po’ periferica, alquanto eccentrica.
– Mai piú! Con le autostrade di adesso, Ascoli è alla portata di tutte le capitali. Ad ogni modo, se le capiterà di passarci, verrà da me e sarò lieto di mostrarle il baule che contiene la collezione del nonno.
da Gente in treno
in Il gioco dei quattro cantoni
CAMPOBASSO
Sul diretto di Campobasso
ho visto un signore grasso grasso,
tutti in piedi, e lui seduto
su un cuscino di velluto,
e covava il suo cuscino
come un uovo d’oro zecchino.
da Il diretto di Campobasso
in Filastrocche in cielo e in terra
MACERATA
Ho conosciuto un tale,
un tale di Macerata,
che insegnava ai coccodrilli
a mangiare la marmellata.
da Un tale di Macerata
in Filastrocche in cielo e in terra (presente anche in Fra i banchi)
PESARO
Gennaro riempiva pagine e pagine col nome di Ancona, o con quello di Pesaro, e un giorno riuscí a scrivere da solo il proprio nome, lettera per lettera, senza un errore.
da La coperta del soldato
in Favole al telefono
FALCONARA MARITTIMA
E' già a Falconara Marittima con il suo bel ladro, chi sa dov’è. Eliso parte alla sua ricerca, a piedi, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto sporco per vedere bene la strada e i dintorni.
da Il motociclista innamorato
in Novelle fatte a macchina
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
E' facile fuggire, a Tampico, a Tampoco, a San Benedetto del Tronto, nella Terra del Fuoco?
da Fuggire a Singapore
in Il secondo libro delle filastrocche
PINEROLO
Tontino è di Pinerolo, statura regolare: per vederla tutta intera è così che devi fare.
in Il Pianeta degli alberi di Natale
QUARNA
Dopo un’oretta tornano con montagne di rotolini di tutti i colori, che consegnano a Duilio con l’orgoglio di chi sta partecipando ad un’impresa storica.
– Io l’ho comprato blu, perché si adatta al colore del lago.
– Ecco, tre chili di scotch offerti dalla Gazzetta di Quarna!
in C'era due volte il barone Lamberto
SANTHIÀ
Per colpa di un accento
un tale di Santhià
credeva di essere alla meta
ed era appena alla metà.
da Per colpa di un accento
in Il libro degli errori
MANZIANA
Con le parole di Manziana
voglio fare un A B C
le metto in fila indiana
e comincio così.
da Le parole di Manziana
in Il secondo libro delle filastrocche
BARLETTA
Tre fratellini di Barletta una volta, camminando per la campagna, trovarono una strada liscia liscia e tutta marrone.
da La strada di cioccolato
in Favole al telefono (presente anche in Fra i banchi)
BRINDISI
Il mare, se ci fa un tuffo, è tutto suo, per niente. Lo può guardare gratis da Brindisi, da Porto Corsini… E poi, dove li mette i bastimenti, i delfini?
da Il mare Adriatico
in Filastrocche in cielo e in terra
BORTIGALI
Di là fuggì in Sardegna,
si fermò a Bortigali
e cominciò la storia
del… MATTO CON GLI STIVALI.
da Le storie nuove
in Filastrocche in cielo e in terra
CANICATTÌ
È vero che di fuori
gli uomini sono di tanti colori:
neri, bianchi, gialli, cosí cosí.
Ma dentro siamo uguali
come tanti gemelli,
da Pechino a Canicattí
siamo tutti fratelli
tranne pochi elementi
che sono parenti
solo del portafoglio;
cognati e cugini
soltanto dei loro quattrini.
da Perché nel mondo ci sono tante razze e di tanti colori?
in Il libro dei perché
CEFALÙ
Una volta un pescatore di Cefalú, nel tirare in barca la rete, la sentí pesante pesante, e chissà cosa credeva di trovarci.
da Il pescatore ci Cefalù
in Favole al telefono
MESSINA
– Faremo cosí, – disse il pescatore, – le prenderemo una carrozzella, perché deve stare sempre seduta. Le metteremo davanti una coperta e diremo che ha le gambe malate. Diremo che è figlia di un parente di Messina, e che è venuta a stare un po’ con noi.
da La sirena di Palermo
in Il libro degli errori
PALERMO
Una volta un pescatore di Palermo trovò nella rete, insieme ai pesci, una piccola sirena.
da La sirena di Palermo
in Il libro degli errori
TRAPANI
Una delle guardie, proprio quella che aveva parlato della pellegrina bionda, a un certo punto leva di tasca una cartolina illustrata: l’aveva comprata proprio quel giorno per mandarla a una signorina di Trapani che faceva collezione di panorami.
da Ciabattone e Fornaretto
in Il gioco dei quattro cantoni
FIRENZE
Lei dovrebbe sentire, a certe ore, che vera e propria guerra di campane nel cielo di Firenze. Tutti i campanili cantano per affermare la loro predominanza sul territorio che li circonda. Ma nell’aria non esistono confini, barriere che le onde sonore non possano superare. Sicché i suoni emessi dai singoli campanili si urtano, si fondono come messaggi rivali, si fanno il contrappunto, si armonizzano.
da Una vita per l'etologia
in Il gioco dei quattro cantoni
LIVORNO
Tre pescatori di Livorno
disputarono un anno e un giorno
per stabilire e sentenziare
quanti pesci ci sono nel mare.
da Quanti pesci ci sono nel mare?
in Filastrocche in cielo e in terra (presente anche in Gelsomino nel paese dei bugiardi)
PISA
A Pisa c’è una torre pendente.
Sul prato c’è sempre un sacco di gente
ad aspettare che venga giú.
– Allora, caschi?
– Ma casca un po’ tu!
da A Pisa
in Filastrocche in cielo e in terra
PRATO
Un suo cugino di Prato
mangiava la carta stagnola
e buttava il cioccolato.
da I bravi signori
in Filastrocche in cielo e in terra
TERONTOLA
Cacciato con vergogna,
scappò fino a Terontola
e cominciò a narrare
la storia di… CENERONTOLA.
da Le storie nuove
in Filastrocche in cielo e in terra
BEZZECCA
Da un garibaldino con il quale era stata quasi fidanzata, prima di sposare il nonno. Uno che era stato con Garibaldi a Bezzecca. Un bel ragazzo, diceva la nonna.
da Mister Kappa e I Promessi Sposi
in Novelle fatte a macchina
BRENNERO
Cominciò una gran caccia all’uomo, anzi scusate, all’Acca. I posti di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. L’Acca fu scoperta nelle vicinanze del Brennero, mentre tentava di entrare clandestinamente in Austria, perché non aveva passaporto.
da L’Acca in fuga
in Il libro degli errori
TRENTO
Io allora inventerò una tabellina:
tre per uno Trento e Belluno
tre per due bistecca di bue
tre per tre latte e caffè
tre per quattro cioccolato
tre per cinque malelingue
tre per sei patrizi e plebei
tre per sette torta a fette
tre per otto piselli e risotto
tre per nove scarpe nuove
tre per dieci pasta e ceci.
da A inventare i numeri
in Favole al telefono
VIPITENO
Una mucca di Vipiteno aveva mangiato l’arcobaleno. Di solito le mucche mangiano erba, fieno, cose cosí. Ma quel che non succede in mille anni può succedere una sera, all’ora del tramonto, dopo un furioso temporale.
da Le mucche di Vipiteno
in Il gioco dei quattro cantoni
GUALDO TADINO
Ti ricordi quella volta, cuor, che mi hai rubato il calzascarpe, amor, e poi sei fuggita a Gualdo Tadino con un elettrauto mancino?
da La guerra dei poeti (con molte rime in «or»)
in Novelle fatte a macchina
PERUGIA
Perugia, cari signori, è esattamente il contrario della Torre di Babele. Laggiù avvenne la confusione delle lingue, e nessuno fu più capace di intendere il fratello, il vicino di casa, l’esattore delle tasse. Qui avviene l’opposto: si viene da tutte le parti del mondo e ci si capisce benissimo.
da Guidoberto e gli Etruschi
in Il libro degli errori
CASTIGLION DEL LAGO
Mi ricordo che quando ero capostazione a Castiglion del Lago avevo piazzato un telescopio a duecento ingrandimenti sul terrazzino e di notte osservavo l’anello di Saturno, i satelliti di Giove tutti in fila come palline sul pallottoliere, la nebulosa di Andromeda, che assomiglia a una virgola.
da Vado via con i gatti
in Novelle fatte a macchina
SPELLO
Un contadino di Spello
che aveva un diavolo per cappello.
da L'affare del secolo
in Il gioco dei quattro cantoni
SAN GIOVENALE
– L’affare del secolo, glielo giuro, ripeté dunque sottovoce il Moscardino.
– Come quello dei buccheri di San Giovenale?
Alludevo a una modesta truffa tentata ai miei danni i primissimi giorni del mio arrivo nella nuova sede.
da L’affare del secolo
in Il gioco dei quattro cantoni
MONTE ROSA
In vetta al delicato
cono vede il bambino
dapprima un iridato
massiccio alpino:
e la panna è la neve del Cervino,
la fragola, tra burroni di cioccolato,
è il Monte Rosa, certo.
da Il gelato
in Il secondo libro delle filastrocche
SAMBRUSON
Un pastore di Sambruson
insegnava alle capre a suonare il trombon.
da Codice di avviamento fantastico
in Il gioco dei quattro cantoni
RECOARO
Poi c’era un terzo gatto di nome Dirimpetto. Non è tutto. Aggiungerò, per essere piú chiaro, che il gatto Torino abitava a Recoaro.
in Gli affari del signor Gatto
SAN DONÀ DI PIAVE
Ho conosciuto un tale
di San Donà di Piave
che voleva raccontare
la storia di… BIANCANAVE.
da Le storie nuove
in Filastrocche in cielo e in terra
VERONA
Un giorno, a Verona, andai a sedermi sulle gradinate dell’Arena romana. Quand’è la stagione, e vi rappresentano le opere di Verdi o di Wagner, su quelle gradinate si mettono a sedere ventiduemila persone. Quel giorno c’erano (era un pomeriggio di sole) ventunmilanovecentonovantanove posti vuoti e un solo posto occupato: il mio.
da Il tenore proibito
in Il libro degli errori



