Cinquant’anni e non sentirli! Ricorre quest’anno il compleanno di una delle opere più peculiari della galassia rodariana, un vero e proprio manuale di fantasia, dedicato a chi con questa grande risorsa ha a che fare tutti i giorni: Grammatica della Fantasia, Introduzione all’arte di inventare storie.

Per l’anniversario arriva in libreria in un’edizione nuovissima, illustrata dal grande Lucio Schiavon.

Correva l’anno 1972 quando Gianni Rodari tenne nella città di Reggio Emilia gli «Incontri con la Fantastica», definizione suggeritagli da una riflessione di Novalis, che sosteneva la necessità di inventare una categoria immaginativa al pari della Logica, la ‘Fantastica’ appunto. Lo racconta così Rodari:

Dal 6 al 10 marzo del 1972 a Reggio Emilia, su invito del comune, ebbi una serie di incontri con una cinquantina di insegnanti delle scuole per l’infanzia (ex materne), elementari e medie, e presentai in forma, per cosí dire, conclusiva e ufficiale, tutti i miei ferri del mestiere.

Da quell’esperienza nacque l’idea di «un’introduzione all’arte di inventare storie», una raccolta di tecniche, idee, suggestioni basate sul gioco e sulla sperimentazione, fuori dai luoghi comuni e dai pregiudizi, una celebrazione dell’invenzione felice e dell’errore creativo.

Sulle pagine della Grammatica migliaia di docenti, genitori, creativi hanno calcato le orme del maestro, praticando le sue proposte nei decenni a seguire e scoprendo con meraviglia che le sue idee geniali non invecchiano mai.

Le favole al contrario, l’errore creativo, le storie tabù sono ormai tecniche ‘classiche’ di stimolazione della creatività, raccolte in questo manuale che si trova nella biblioteca personale di ogni insegnante appassionato e originale. Ecco l’auspicio di Rodari nel dare alle stampe la prima edizione, cinquant’anni fa.

Io spero che il libretto possa essere ugualmente utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. «Tutti gli usi della parola a tutti» mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.

 

Un pensiero su “Grammatica della fantasia compie 50 anni: viva la “fantastica”!

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