Eccoci alla prima delle attività che vengono dalla fantasia di tanti maestri e maestre come Rodari, che a partire dalle storie e filastrocche del nostro autore sono capaci di creare spettacolari percorsi di apprendimento e scoperta. Si sa che la lettura, intesa come tecnica del riconoscimento della parola scritta, risulta per più di qualche bambino ostica e noiosa all’inizio. Il rischio è che quest’idea negativa di una prassi meccanica offuschi la scoperta di uno dei grandi piaceri della vita: la lettura personale intesa come momento di indagine, conoscenza di nuove realtà, sostegno futuro in tante situazioni.
Così, per stimolare la pratica della lettura in maniera dinamica, circolano nella scuola primaria tante versioni di un’attività giocosa che induce i bambini a praticarla divertendosi: la tombola della lettura.
Un’insegnante della scuola primaria, Francesca Scaglione, vulcanica autrice di Maestra in BlueJeans, ci ha proposto la versione della Tombola rodariana perfetta per il Centenario. Eccola qui: da scaricare e stampare subito, da usare in classe, ma anche a casa, in biblioteca, al parco. Il meccanismo è semplice: ci sono tanti modi di leggere una filastrocca di Rodari, con la voce da orco, saltando, in un parco, sotto un tavolo etc. Completato ciascun esperimento, si colora la tappa eseguita, avendo cura di arrivare al traguardo entro il 23 ottobre 2020, compleanno di Gianni Rodari.
Buone letture in tutti i modi!
Fantastica! La scarichero’ e la userò senz’altro, grazie
Originale e di sicuro successo per estro insegnante e la grandezza di Rodari.
Questa iniziativa è meravigliosa! Rodari è sempre molto presente nella mia classe. Ho i bambini dalla prima e subito ho fatto conoscere loro il Grande maestro e poeta.
Grazie di cuore per questa idea!
Maria Carla
Idea geniale…… Quale modo migliore di imparare giocando….
Perfetta e puntuale per il progrsmma che sto svolgendo. Grazie
Bellissima idea sicuramente la proporrò
L’ho già proposta in classe ed ora la continueremo in.DAD…Grazie mille!!
Mi piacerebbe usarlo come spunto per una sorta di “calendario dell’avvento” da fare in classe